martedì 12 aprile 2011

La fabbrica di CioccolaTò

La fabbrica di CioccolaTò
Insieme ai “Willy Wonka” italiani alla scoperta del cioccolato


 Completa la frase con la prima parola che ti viene in mente: CioccolaTò è...

Abbiamo provato a farlo, chiedendo ai visitatori e agli organizzatori della fiera di rispondere in modo spontaneo, senza pensarci troppo. Golosità, passione, gusto, professionalità e qualche bimbo che, un po' timido alle nostre domande, si è avvicinato un dito alla guancia. Tutti con un grande sorriso e qualcuno con le labbra ancora sporche di cioccolato.

L'idea di questa fiera è stata quella di unire l'industria del cioccolato, l'anima artigiana e il movimento artistico-culturale. “Abbiamo voluto dare più spazio alle piccole realtà torinesi, focalizzandoci sull'alta qualità” racconta Diana Del Vecchio del gruppo Apice, una delle organizzatrici dell'evento, e aggiunge “Torino può diventare una vetrina importante per quei piccoli produttori che non avrebbero altro modo per farsi conoscere. Il Gianduia District  piemontese è la più importante realtà cioccolatiera italiana ed è per questo che si è scelto Torino come capitale dell'evento.”

Le attività proposte sono tante, dai classici stand commerciali, alla Fabbrica di Cioccolato, alle mostre, conferenze, ai film a tema, ai massaggi dolcissimi, al Circolo dei Lettori, alle visite per i bambini, con un occhio di riguardo anche per i paesi in via di sviluppo che forniscono i semi del cacao.

“Nel segno della PASSIONE” urla Silvio Bessone, mastro cioccolataio dell'azienda che prende il suo nome, “Non scendo a compromessi ed è per questo che continuo a produrre il cioccolato con macchinari che non stressino il prodotto e che lascino intatti gli aromi originali.”

Silvio Bessone ha collezionato negli anni una vera e propria Carta del cioccolato, andando personalmente a scegliere i chicchi di cacao nei paesi d'origine. Ad ogni seme corrisponde un aroma unico e inconfondibile, che dipende dal luogo di provenienza e da come viene coltivato.

CioccolaTò punta su questo: creare attorno al cioccolato un movimento di artigiani ed esperti di aromi che sappiano educare al gusto, andando oltre le barrette industriali a largo consumo. Un movimento simile a quello creatosi attorno al vino, per insegnare a noi, non addetti ai lavori, come riconoscere un buon aroma di cioccolato e come gustarlo al meglio.

Nessun commento:

Posta un commento